sabato 29 ottobre 2011

LA TRILOGIA DEGLI AUBREY, Rebecca West


Un’unica opera, composta da tre volumi, per un totale di 1236 pagine. Una saga famigliare che si sviluppa dall’autobiografia al romanzo di formazione, fino alla dimensione squisitamente letteraria. Rebecca West affida a Rose, narratrice in prima persona, il racconto della storia della sua famiglia e il vivace affresco di un’Inghilterra che cambia negli anni, partendo dalla fine dell’Ottocento fino al concludersi della Grande Guerra.
Nel primo libro, La famiglia Aubrey, Rose racconta la storia della sua infanzia, da sempre segnata dalle difficoltà economiche. Vivere in una famiglia di artisti non è cosa semplice per i piccoli Audrey. Cordelia, Mary, Rose e Richard Quinn si ritrovano a dover crescere con una madre ex musicista dolce ed eccentrica ed un padre dalla personalità fuori dal comune: scrittore, uomo di pensiero e di grande integrità morale che, a causa del vizio ossessivo del gioco e delle speculazioni, non riuscirà a mantenere la famiglia, finendo per abbandonarla. A far parte integrante della famiglia si uniscono ben presto la zia Constance e la cugina Rosamund.
Nel secondo volume, Proprio stanotte, i giovani Audrey, abbandonati dalla figura paterna di cui ormai accettano la scomparsa (e la morte), si trovano impegnati nella realizzazione di se stessi, in una corsa verso l’età adulta in cui il futuro sembra pieno di sogni e di speranze: Rosamund fa il praticantato per diventare infermiera, Mary e Rose lavorano duro per diventare delle pianiste professioniste, Richard Quinn decide di provare l’ammissione ad Oxford e Cordelia sembra trovare la sua strada nel matrimonio. Sulle prospettive luminose dei giovani si abbatte, però, il flagello della guerra che si porta via l’amato fratello Richard Quinn e poi, stremata dalla malattia e dal dolore, anche la madre Clare.
Nel capitolo finale della trilogia, Rosamund, Mary e Rose, affermate pianiste di successo, vivono dei loro concerti e trovano nella musica l’unica consolazione alla loro solitudine. Infatti le giovani donne non riescono ad allacciare legami di nessun tipo con le persone che frequentano né sperano di potersi mai innamorare, ma continuano a vivere nel passato, nel mondo dei ricordi, non riuscendo in nessun modo a colmare il vuoto causato dalla morte dei genitori e del fratello. Ad un certo punto una notizia inaspettata, il matrimonio della carissima cugina Rosamund, si trasformerà in una spiacevole sorpresa: il ricchissimo marito di Rosamund si rivela un personaggio privo di attrattive e di dubbia moralità. Nel frattempo anche Rose scopre la gioia dell’amore sposando Oliver, un compositore, mentre Mary si rinchiude sempre più nella sua solitudine. Qui termina incompiuto il terzo volume, che, secondo gli appunti della West, avrebbe dovuto contenere anche il ritiro dalla carriera concertistica di Mary.
Rebecca West aveva annunciato anche un quarto volume che avrebbe dovuto portare a conclusione le vicende lasciate sospese e i nodi irrisolti del romanzo. Di questo progetto narrativo ci ha lasciati una breve ma interessante sinossi che si trova nella postfazione al romanzo.
Un cofanetto per lettori audaci e coraggiosi che amano perdersi nel dettaglio delle descrizioni e nel racconto dell’interiorità. Un libro in cui succede poco, in cui tutto è sospeso e le vicende che accadono sono riassumibili in poche righe; un libro in cui abbondano invece le dissertazioni musicali e i momenti di scrupolosa indagine sui sentimenti e sulle dinamiche che regolano i rapporti interpersonali, tra questi nello specifico quelli famigliari. Un libro per lettori che non si scoraggiano davanti a pagine e pagine di vita quotidiana, tinta di magia e di realtà, dove alle domande non viene data risposta e poco conta quello che realmente accade, bensì il riflesso che gli eventi assumono nel vissuto interiore della protagonista. I momenti più profondi e toccanti risultano essere le riflessioni di Rose sulla famiglia e sui propri genitori, soprattutto quando seguono momenti intensi come l’abbandono del padre, l’accettazione della sua scomparsa e la morte della madre, momenti che diventano dei piccoli ed emozionanti capolavori di espressività narrativa.